Torino Stratosferica e la terza edizione del festival si presentano al pubblico. Perché un esperimento di city imaging? E cosa aspettarsi dal nuovo Utopian Hours?
Come tradizione, l’intervento iniziale del fondatore Luca Ballarini riparte dall’ambizione originaria del progetto: pensare una “Torino al suo meglio”, nella convinzione del potere dell’immaginazione urbana sulla percezione collettiva.
Le città sono innanzitutto “armi mentali”, in questo senso. Le parole di Julian Beinart, successore del grande Kevin Lynch come professore di Theory of City Form (MIT di Boston), continuano a guidare il progetto. Per questo invitare a Torino innovatori e city maker da tutto il mondo: ispirare nuove visioni sulla città è il primo passo per renderle possibili.
A lanciare il festival con le sue provocazioni urbane sarà anche Giacomo Biraghi, anima di Secolo Urbano e co-curatore del programma di Utopian Hours.